Io come al solito sono intervenuto tramite facebook sullo spazio di Roberto con una frase provocatoria "bello questo scanner" in realtà l'obbiettivo discutere e riflettere sulla "moda del digitale".
Nel 1998 ho utilizzato per la prima volta il digitale per realizzare dei bozzetti di scenografia, un vecchio Photoshop che presentava la separazione dei gradienti di colore, nel 2002 realizzavo il mio cartone animato con la prima versione flash poi riversata su vhs, sembrano passati secoli ma nell'arco di 15 anni il digitale si è affermato ottenendo dei risultati strabilianti.
In quegli anni vedevo il digitale come mezzo sperimentale, nuove possibilità tecniche e lo era, tanto che nel mio corso risultavo essere l'unico ad essersi accorto di questa evoluzione.
Grazie a tavolette Wacom (Cintiq) e software come quelli Adobe il digitale ha esponenzialmente ampliato le possibiltà di utilizzo.
Avendo contratto il verme del dubbio, quello che si stanzia nel cervello, ho sempre il vizio di osservare quale sia la tendenza del momento e quale strada stiamo intraprendendo.
I miei Dubbi.
Il digitale agevola il lavoro grafico ma ho idea che limiti la crescita tecnica e le potenzialità artistiche e ad un certo modo tenda ad omologare i risultati.
Il digitale permette una notevole velocità d'esecuzione e una grossa facilità di comunicazione tra l'autore dell'opera e il committente, questo con un notevole risparmio economico per le aziende e un maggiore guadagno per chi l'opera la produce.
I tempi sempre più stretti però tendono a limitare la ricerca e l'utilizzo di tecniche alternative, chi si sporcherà più le mani con colle viniliche, acrilici, areografo e quant'altro se per realizzare un'opera simile occorrono dei giorni?
Altro dubbio.
Il ricalco delle foto è un'azione semplicissima con la tavoletta, molti esordienti per risparmiare tempo saltano le basi del disegno per cercare di lavorare il prima possibile, alcuni non si limitano solo alle foto ma utilizzano anche disegni altrui. Qualcuno può obbiettare che non sia un problema, se non fosse che alcuni disegnatori professionisti lavorano con il ricalco, in parte a causa dei tempi sempre più stretti ed in parte perchè la strada in discesa piace a tutti.
Altro elemento che limita il digitale è l'errore, ricordo che la prima cosa che viene insegnata nelle scuole di disegno è di non utilizzare la gomma, questo per mantenere l'immediatezza del segno e per acquisire sicurezza.
L'errore è anche alla base della crescita di un autore, il digitale invece permette di tornare indietro sui propri sbagli, questo implica una maggiore insicurezza nel segno. Avete mai provato a vedere i disegni dal vivo di un disegnatore che lavora esclusivamente in digitale? Io ne ho visto uno, anche molto quotato, disegnare delle emerite ciofeche.
Non sono contro il digitale, lo utilizzo e mi piace parecchio per le potenzialità che ha, lo ribadisco perchè si tende etichettare spesso delle fazioni in discorsi di questo tipo.
Quello che vedo nel utilizzo spasmodico del digitale è una sorta di tendenza modaiola, spesso una scorciatoia, insomma se non riesco ad azzeccare un'anatomia o un viso in stile realistico tanto vale che invece di mettermi sotto ed imparare compro una tavoletta e decalco foto, un pò di colore due luci e il gioco è fatto.
Ho idea che il futuro sarà il riutilizzo delle tecniche tradizionali, siamo sinceri se affianchiamo tante tavole digitale ed una ad acquarello secondo voi quale ci cattura di più?
Senza contare l'importanza di un disegno originale e della sua matericità.
Magari ci rifletto ancora e ne riparlerò più in là, attendendo come già ha annunciato le riflessioni di Roberto Recchioni sul suo blog.