venerdì 21 maggio 2010

Don Quixotte non è morto.

Sognare un sogno impossibile; combattere un nemico invisibile; sopportare un'insopportabile dolore; andare dove i prodi non osano; riparare irreparabili torti; amare con purezza e castità, a distanza; tentare anche quando le tue braccia sono troppo stanche, di afferrare l'irrangiungibile stella!

Don Quixotte non è morto. Vive Sancho, vive...



Mi auguro che ci siano sempre più Don Quixotte.
Spero che non prevalga la rassegnazione e l'indifferenza nei confronti del prossimo e di quello che ci circonda.

Che senso si vuole dare alla vita?
Quando si mette al mondo un figlio si lotta per il suo futuro o ci si rassegna al presente?

La fine arriverà per tutti, tirando le somme quale sarà il significato della nostra esistenza?

Mi è stato detto che gli idealisti vivono male e gli eroi muoiono (secondo me anche i vili), mi chiedo, a questo punto, quale senso abbia mettere al mondo nuove vite se si è convinti che tutto è corrotto.
Un amico mi ha detto che far nascere nuove vite è l'opportunità di migliorare questo mondo, trovo che sia la miglior risposta che si possa dare per questa scelta.
Spero che un giorno tutta la superficialità a cui siamo abituati si dissolva, che il successo di un individuo venga valutato dalla capacità di far crescere una società e non dall'abilità di scommettere sulla sua decadenza.

Se per fare questo occorre lanciarsi a testa bassa contro un mulino a vento ben venga, spero che al risveglio quel mulino non sia una centrale nucleare di nuova generazione.




PS. Come si risolvono i problemi? Ma con un click sul tastino cancella l'amicizia su Facebook... mi spiace pretendo di più da chi mi sta vicino.

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