mercoledì 26 maggio 2010

Cose venute fuori...

Il risultato ottenuto dall'evento cena sensoriale è questo.

I commenti alle immagini sono di Leonardo Valenti, li ho rubati spudoratamente dal suo blog.

Tav-1
Particolari
Tav-2
Particolari

L'idea era quella di avere nella prima tavola una serie di soggettive. Il punto di vista del lettore coincide con quello del protagonista della storia.
In poche vignette riassumiamo la vita di una donna, dalla nascita, alla maternità, alla violenta morte durante un incidente. Curiosamente la parola "End" arriva prima dell'ultima vignetta, il bianco che intravediamo nell'ultima vignetta crea una dissonanza e questo apre la strada alla seconda tavola...

Nella seconda tavola, infatti, cambiamo punto di vista e passiamo in oggettiva. Scopriamo che la soggettiva vista nella prima tavola, in realtà, è stata vista e vissuta da un altro personaggio, un uomo. Il tipo ha usato dei futuristici occhiali che permettono di vivere i momenti salienti della vita di un'altra persona in pochissimi secondi.
Ecco qui, con un semplicissimo passaggio narrativo, il narratore costringe il lettore ad "uscire" dal punto di vista precedente e a guardare gli eventi dall'esterno.

Ultima nota, il prode Fabiano ha realizzato il tutto in sole 2 ore!

Tav-1
Tav-2
Ed ecco il secondo fumetto di due tavole. Il tema della seconda serata era "l'olfatto". Dopo essermi scervellato per una settimana, sono giunto alla conclusione che si poteva tradurre in immagini la poesia "Profumo esotico" di Charles Baudelaire tratta da "I fiori del male". Fabiano invece ha pensato bene di usare come colore il vino rosso, lo stesso usato durante la cena, così da rendere olfattiva anche la tavola...

Ecco il testo della poesia:

"Quando, ad occhi chiusi, in una calda sera d'autunno,
respiro l'odore del tuo seno ardente,
vedo svolgersi spiagge felici
nei fuochi abbaglianti d'un sole monotono;
è un'isola indolente dove la natura mostra
alberi strani e frutti saporiti,
uomini dal corpo snello e vigoroso,
donne dallo sguardo schietto ch'è un incanto.

Sulla scia del tuo odore vado verso climi affascinanti,
verso un porto stipato d'alberature e di vele
ancora affaticate dai flutti del mare,
mentre il profumo di verdi tamarindi,
che circola nell'aria gonfia le mie narici
e si fonde nella mia anima col canto dei marinai."

E io aggiungo che sull'olfatto hanno ridotto il tempo ad 1 ora e mezza... tra cui 20 minuti in cui hanno abbassato le luci, quindi ho abolito la matita e via con china e vino.
Per renderla ancora più emozionante il secondo giorno mi hanno dato un tavolino da thè per disegnare.



Qui siamo in presentazione.

L'intento era quello di proporre il fumetto oltre i suoi confini, devo dire che Leonardo è riuscito benissimo nell'intento di mostrare ai presenti, seppure in tempi assai ridotti, l'iter creativo che sta dietro ad una creazione di un fumetto e come avviene la collaborazione tra sceneggiatore e disegnatore.
A parte chi ci ha presentati, che ha chiamato lui scenografo e me grafico, per il resto siamo stati accolti positivamente e con estremo interesse. Si sa che pancia e cultura di solito cozzano, ma in questo caso la manifestazione era rivolta al piacere del gusto e non al riempimento della pancia, quindi siamo stati un piacevole interludio.

Il mio unico intervento è stato quello di ricordare che per fare una tavola di un fumetto occorrono almeno 2 o tre giorni, quello che abbiamo ricreato era per lo più un'extemporanea di fumetto.

Penso che Leonardo possa essere daccordo con me sul fatto che è stato un modo positivo di parlare e far pensare al fumetto come un linguaggio maturo ed affascinante, ci siamo pro/i mposti come fumettisti e ci siamo riusciti.

Naturalmente i ringraziamenti vanno sopratutto a Max Zazzi di Comixrevolution fautore dell'evento.

Altre cosa venuta fuori in questi giorni è la mia presenza al nuovo incontro fumettistico di Milano il Comic-con questo sabato e domenica allo Spazio Concept in Via Vincenzo Forcella 7.

Ultima cosa venuta fuori è questo

Per fortuna sono all'esterno dell'edificio ma sono in tanti e secondo me vogliono mangiarmi. Milano non è fatta per l'estate dovrebbe migrare all'arrivo delle rondini in paesi più freddi e uggiosi.

Cara mummia letizia pensaci tu, salvaci da questa piaga apocalittica, visto che arriveranno gli insetti sulle nostre tavole non possiamo esportare questo prodotto meneghino in giappone, in fondo siamo i maggiori consumatori di manga, diamo a loro i nostri croccantissimi insettini.

Grazie mummia letizia e che la cartapecora ti conservi in eterno come ha fatto finora.

venerdì 21 maggio 2010

Don Quixotte non è morto.

Sognare un sogno impossibile; combattere un nemico invisibile; sopportare un'insopportabile dolore; andare dove i prodi non osano; riparare irreparabili torti; amare con purezza e castità, a distanza; tentare anche quando le tue braccia sono troppo stanche, di afferrare l'irrangiungibile stella!

Don Quixotte non è morto. Vive Sancho, vive...



Mi auguro che ci siano sempre più Don Quixotte.
Spero che non prevalga la rassegnazione e l'indifferenza nei confronti del prossimo e di quello che ci circonda.

Che senso si vuole dare alla vita?
Quando si mette al mondo un figlio si lotta per il suo futuro o ci si rassegna al presente?

La fine arriverà per tutti, tirando le somme quale sarà il significato della nostra esistenza?

Mi è stato detto che gli idealisti vivono male e gli eroi muoiono (secondo me anche i vili), mi chiedo, a questo punto, quale senso abbia mettere al mondo nuove vite se si è convinti che tutto è corrotto.
Un amico mi ha detto che far nascere nuove vite è l'opportunità di migliorare questo mondo, trovo che sia la miglior risposta che si possa dare per questa scelta.
Spero che un giorno tutta la superficialità a cui siamo abituati si dissolva, che il successo di un individuo venga valutato dalla capacità di far crescere una società e non dall'abilità di scommettere sulla sua decadenza.

Se per fare questo occorre lanciarsi a testa bassa contro un mulino a vento ben venga, spero che al risveglio quel mulino non sia una centrale nucleare di nuova generazione.




PS. Come si risolvono i problemi? Ma con un click sul tastino cancella l'amicizia su Facebook... mi spiace pretendo di più da chi mi sta vicino.

mercoledì 19 maggio 2010

Cose strane...

L'idea che il fumetto invada spazi alternativi è un'idea che mi piace, come quella di collaborare ancora con Leonardo Valenti.
A me le extempore mi divertono mi permettono di sperimentare e lasciarmi andare senza freni o ripensamenti.
In seguito posterò gli elaborati, sono curioso di cosa verrà fuori.
Chi organizza è sempre la fumetteria di Max Zazzi, Comixrevolution con cui porto avanti numerose collaborazioni tra i quali i corsi di fumetto.



Articolo originale QUI.

mercoledì 12 maggio 2010

Ma giochiamo o facciamo sul serio?

Il fumetto è diventato per me a tutti gli effetti una professione, questo mi porta a viverlo in maniera più critica, devo capire i suoi funzionamenti odierni e cercare di comprenderne l'evoluzione futura.

Dalla mia breve esperienza in questo campo e per il mio trascorso da lavoratore in altri campi mi rendo conto che il fumetto è un ambiente caratterizzato da una notevole impreparazione e scarsissima professionalità.
Naturalmente per dimostrare questo fatto posso fare degli esempi.

Il primo esempio mi riguarda da vicinio, vi ricordate questo articolo? QUI, Bene sappiate che da allora nulla si è più mosso, si è fatto cadere l'argomento e malgrado le mie numerose mail tutto tace.
Nemmeno i borbottoni prodi difensori di questo atteggiamento scorretto si sono fatti più sentire, ma siamo in Italia e per questo modo di fare ne pagheremo le conseguenze, se gia non le stiamo pagando. Se non fossimo in Italia si troverebbe una soluzione legale al problema, in questa nazione invece si tutela il DISONESTO.

Altro esempio è il caso di Carmine Di Giandomenico lo trovate QUI, di cosa si tratta? Semplicemente di un caso di plagio, anche se effettuato da un esordiente è comunque giunto ad essere pubblicato nella rivista Scuola Di Fumetto.
Il caso in se può essere risolto con delle semplici scuse e magari ammettendo da parte del disegnatore un'ignoranza dovuta al non essere professionista, il fatto che poi lavori dieci ore al giorno non lo scusa dal plagiare un altro disegnatore, io ne lavoravo 12 minimo, ma nelle mie prime pubblicazioni non ho plagiato nessuno.
Ma il problema naturalmente non è del disegnatore che ammette di aver fatto quello di cui è accusato (anche se penso non abbia compreso la reale gravità del fatto), ma quello che mi ha colpito è la risposta che viene data da Laura Scarpa, cito il commento nel Blog del disegnatore:

-io credo che in questo "fattaccio" tu ci perda, e anche noi, che abbiamo sbagliato guardando in modo affrettato (in questo caso io, lo ammetto) e non riconoscendo la copia "furto". Carmine può farlo notare, ma non offendersi: è stato trattato da maestro... anche se in un modo non auspicabile.
Sapzio sul prossimo numero ad entrambi.
Ma molta più accortezza da parte nostra.
Mai più copie ragazzi, sono sempre peggio dell'originale e di quello che fareste da soli!-

Ho trovato lodevole l'ammissione di responsabilità di Laura Scarpa (in Italia è caso raro) ma trovo che Carmine di Giandomenico può far notare il fatto e giustamente offendersi, ma potrebbe non fermarsi a questo, senza contare che alle spalle del lavoro dell'autore c'è una casa editrice che detiene dei diritti e può richiedere dei danni per plagio, penso che indignarsi glielo si debba concedere.
Non conosco personalmente Di Giandomenico ma è di certo un professionista e penso che come tale pretenda che si rispetti il suo lavoro dal punto di vista artistico e legale.
Il fumetto è o no una professione? Di Giandomenico ha lavorato su quelle tavole, ha investito tempo ed energie ed una casa editrice ha pagato i diritti per pubblicare il suo lavoro, io come autore sono consapevole di non poter copiare spudoratamente i suoi disegni perchè commetterei un reato di plagio, con coseguenti danni legali ed economici per me e per chi mi pubblica.
E' chiaro che sono a favore di una soluzione civile come quella di cui si fa carico Laura Scarpa, ma ritengo sia giusto sottolineare l'aspetto del diritto d'autore e della responsabilità che ha un autore in caso di pubblicazione.

Altro esempio è la carenza di preparazione di alcuni professionisti.
Mi spiace dirlo ma spesso leggo sul web tantissimi consigli e analisi fatte da persone che dimostrano di non conoscere l'argomento di cui si fanno esperti.
Come si può far crescere la professione fumetto quando alcuni professionisti non hanno la minima idea di cosa sia il diritto d'autore ad esempio. Ci sono autori che accettano i lavori senza nemmeno discutere i compensi o che vendono le tavole originali a prezzo inferiore rispetto al compenso ottenuto dai diritti di utilizzo (liberissimi di farlo). Poi ci sono i ritardatari nelle consegne, autori che si ritirano a lavoro in corso elargendo scuse come se fossero alle scuole elementari.
Ricordo ancora quando il mio Direttore di Scena (ciao Carelli) di fronte alle scuse sul mio ritardo a lavoro mi disse che non gliene fregava nulla, che tutti avevamo dei problemi e dovevo riuscire a non tardare ma potevo rimediare offrendo il caffè a tutti. Il mio ritardo sul lavoro danneggia tutti quelli che lavorano con me, non è accettabile a meno di una scusa davvero valida (la morte).

Non è solo un problema del fumetto (che in verità ne risente meno), in Italia il sistema è prevalentemente dettato dalla mediocrità, impreparazione e fatto di regole corporativiste e amicali unito al pettegolezzo da comari.

Essere professionisti implica una conoscenza tecnica, una preparazione culturale e una conoscenza dei diritti e dei doveri della professione.
Questo discorso è valido anche per le case editrice e per gli Editor.
Se un Editore pubblica un fumetto si assume le responsabilità sui contenuti e in caso si presentino dei problemi ne risponde direttamente, in seguito si rivarrà sull'autore.

Il discorso fila, ma nel fumetto quello che viene fuori, almeno sul Web, è un mondo dove la professione e suscettibile di critica da bar dello sport, dove ci si atteggia ad esperti quando fa comodo e appassionati e liberi pensatori quando si viene criticati e dove si discute di tecnica senza nemmeno avere la preparazione per poterlo fare.
Questo porta a considerare il fumetto una sottocultura dove è permesso improvvisare la professione come se fosse un gioco per tutti, dove capita di vedere autori trattati come ragazzini alle prime armi, criticati a prescindere dalle loro capacità e allo stesso tempo altri elogiati solo per la capacità di rendersi pubblicamente affabili.


E ora arriviamo a me, che mi frega?

Io sono convinto e lo ribadisco spesso che è ora che in Italia si affronti il problema di una mediocrità e impreparazione che sta prendendo sempre più spazio.
Questo calo di preparazione di chi fa la professione porta ad un abbassamento di livello di qualità e allo stesso tempo ad una minore ricchezza di contenuti che vanno a sfavore, nel caso del fumetto del lettore.


Forse è ora che cominciamo a prendere atto che se vogliamo fare i professionisti dobbiamo finirla di fare i ragazzini e crescere.

Riguardo a Scuola di Fumetto e a Laura Scarpa

Spezzo una lancia a favore, è una rivista a cui sono molto affezionato e che seguo da tempo.
Trovo che la rivista sia sempre stata importante per comprendere e discutere di fumetto e sono certo che l'errore sia sinceramente fatto senza volerlo, forse per causa delle tempistiche ai quale una rivista come questa è sottoposta.
Insomma dopo un numero così elevato di uscite un errore è concepibile.
Per dimostrare il mio affetto alla rivista:



A tutti gli esordienti consiglio di leggere ed inviare i propri lavori a Scuola di Fumetto ed evitare le scorciatoie, perchè prima o poi anche in Italia cambierà il vento e solo i capaci resteranno in piedi.

domenica 2 maggio 2010

APRE IL NUOVO SITO

WWW.FABIANOAMBU.COM

Finalmente nasce il nuovo sito fai da me.
Semplice, diretto e che da una panoramica del mio lavoro.

Per ora ho gettato le basi e in seguito aggiornerò con nuovi elementi ed informazioni.

Per avere un'idea.

sabato 1 maggio 2010

Tutto vanità, solo vanità...

Articolo apparso sulla Nuova Sardegna due giorni fa ad opera di Fabio Canessa.

Articolo su Fumo di China 180 ad opera di Stefano Priarone.


Che dire, sono soddisfazioni.