venerdì 18 settembre 2009

I moralisti.

Mi è arrivato tramite MP un prezioso consiglio di cui faccio tesoro.

Ciao Fabiano,

di certo questo messaggio non ti farà riflettere, nè cambiare idea.
Ma dovevo dirtelo perchè provo affetto per tutti i colleghi fumettisti.

Fai attenzione perchè ti stai davvero rendendo ridicolo di fronte a tutte le persone che leggono quello che scrivi in giro per la rete. Blog, forum... un professionista che si comporta come ti comporti tu in genere fa davvero una brutta impressione di fronte ai lettori che girano nella rete.
Non mi riferisco al fatto che sei antiberlusconiano o di sinistra, mi riferisco al fatto che ti butti a capofitto ad attaccare dei tuoi COLLEGHI professionisti in luoghi pubblici, tra l'altro per cose che non riguardano il fumetto! Occhio che questo ti danneggia a livello PROFESSIONALE, come se tu ti buttassi da un ponte.

E invece ho riflettuto e parecchio anche. Non cito la persona che mi ha inviato la mail in questione ma devo ringraziarla per questo suo affetto nei miei confronti, anche se l'unico motivo è il mio essere disegnatore di fumetti.

Io non mi sento anti-qualcosa o di sinistra solo perché sono critico nei confronti del paese in cui vivo, comunque questo mio modo di pensare è ancora accettabile per un professionista del fumetto.

Il vero problema nasce quando mi butto a capofitto ad attaccare i miei COLLEGHI professionisti (il maiuscolo non è casuale a parer mio) in luoghi pubblici, (Attenzione che questa parte è davvero interessante) tra l'altro per cose che non riguardano il fumetto.

Se io professionista attacco un collega criticando pubblicamente il suo lavoro è lecito, o comunque corretto, ma se invece entro nel merito del comportamento che esula dalla professione esercitata questo mi danneggia sul lavoro.

Senza contare che risulto ridicolo agli occhi dei lettori.


Ho riflettuto molto su questa mail e trovo che rappresenti una parte di quello che è il mondo del fumetto nel web.

Ci sono alcuni aspetti fondamentali che vorrei sottolineare.

Il fatto che non sia importante il risultato del mio lavoro ma il modo in cui mi propongo pubblicamente e per pubblicamente si intende forum e blog del settore.

Fino a questo punto, pur non condividendo, posso comprendere che per alcuni frequentatori del web il grado di simpatia e antipatia di un individuo possa avere più importanza della qualità del suo lavoro.

Io non sono stato mai volgare o sono mai caduto nell'insulto, mi capita di sbeffeggiare e ridicolizzare certi atteggiamenti, ma non ricordo di aver mai offeso nessuno.


Mi pongo una domanda, ma un autore simpatico e cordiale è qualitativamente più valido di uno antipatico?


Sul web sono stato definito, fautore di apologia di stupro, mostro, ebete, corporativista, privo di sensibilità e ora ridicolo, tutti questi splendidi epiteti mi sono stati dati senza nemmeno avere un contatto diretto con la mia persona.

Non è che qualcuno ha scambiato due chiacchiere con me e guardandomi negli occhi mi ha detto queste bellissime parole d'affetto, tutto è avvenuto dietro ad un monitor, dove queste anime pure elucubrano la loro saggezza sulla mia persona.


Riassumendo


Regole degli spazi web sul fumetto:



Se critico e attacco l'opera di un collega va benissimo.


Se critico l'autore dell'opera va benissimo, anche se denigro in maniera pesante perché pur lavorando nello stesso ramo o ambiente ho una notevole “onestà intellettuale” che me lo permette.


Se critico il “personaggio” (che l'autore si è creato) va malissimo risulti ridicolo e rischi il posto di lavoro.


Se moralizzo sul comportamento privato di un autore va benissimo, non ha nessuna importanza un conoscenza diretta, anzi (non preoccupatevi nell'ambiente del Web fumetto non è ingiuria) .


Se attacco e polemizzo devo accertarmi di avere un seguito, solo in questo caso avrò diritto di ragione sulla controparte.


Siate critici ed inflessibili con la moralità comune ma siate abili e convinti moralizzatori dei COLLEGHI sempre alla luce/ombra dell' “onestà intellettuale”.


Queste regolette base possono aiutare a muoversi nell'ambiente del Web fumetto senza risultare ridicoli o sconvenienti, per evitare il tuffo dal ponte.

Seguendo queste regole non avrete assolutamente bisogno di lavorare sodo, cercare di migliorare, conoscere le regole del mestiere(ad esempio diritto d'autore e rispetto dei contratti), consegnare nei tempi stabiliti e produrre un lavoro di qualità.


Ricordate sempre che un abile professionista non si limiterà a criticare un opera dalla copertina ma andrà ben oltre, giudicherà e moralizzerà direttamente l'autore dell'opera stessa.

Grazie a forum e blog ho conosciuto belle persone e spero di conoscerne ancora tante, ma siamo sinceri...ma mi faccia il piacere...

Alla luce di questi fatti ho preso la decisione di non intervenire più nei forum e in alcuni blog se non come professionista e solo se ritengo la discussione inerente alla mia professione di fumettista. I motivi sono dovuti al fatto che forum e blog riducono tempo al lavoro e perché non ci sono possibilità di un dialogo onesto, sopratutto con chi ha bisogno della clacque (tifo) per motivare i suoi argomenti.


Se volevo fare la Star di sicuro non sceglievo il fumetto.


Ringrazio ancora l'autore della mail che mi ha portato a questa riflessione.



giovedì 10 settembre 2009

Funerale di stato?



Articolo sul Corriere della sera.it.
Dopo tutto questo gran vociferare è arrivata la santificazione civile e politica, il funerale di stato per Mike Buongiorno.

Inizio con il dire che non ho particolari antipatie nei confronti di Mike Buongiorno, ma non conoscendolo non posso sentirmi particolarmente coinvolto dalla sua morte, sopratutto non essendo un suo accanito spettatore.
E' stato l'autore di un nuovo modo di fare Tv e un gran professionista nessuno lo nega, ma è stato anche uno dei primi a sfruttare popolarità e visibilità per agevolare il suo padrone alla conquista politica dell'Italia, quindi santo proprio non era, faceva solo il suo lavoro e i suoi interessi.
Da morti si è sempre perfetti si sa, capisco anche l'attenzione da parte dei mass media, ma non riesco a comprendere il motivo dei funerali di stato.

Da wikipedia:

In Italia i funerali di Stato sono regolamentati dalla legge n. 36 del 07/02/1987; secondo il testo legislativo spettano di diritto alle massime autorità della Repubblica, oltre a tutte le personalità particolari per cui è prevista un'apposita delibera del Consiglio dei Ministri. Il testo principale, oltre alla legge specifica sull'argomento, è realizzato dal Dipartimento del Cerimoniale di Stato, Ufficio del Cerimoniale, che si occupa propriamente di queste occasioni.

A mio ricordo non mi pare che per Corrado Mantoni sia stato proposto lo stesso tipo di funerale, come mai?
Immagino un futuro di funerali di stato per gli eroi di questa patria, Maurizio Costanzo, Pippo Baudo, Gigi Marzullo tranne Maria de Filippi che sarà depositata in una teca di vetro.

Ho sentito persone che continuano a ripetere "poveraccio è morto!!!"

Poveraccio lui?

E' morto di infarto, in ricchezza a 85 anni, ha lavorato fino all'ultimo giorno.
Poveraccio lui?
Viviamo in un paese dove si prevedono 18000 licenziamenti (se va bene) nella scuola, dove il licenziamento senza giusta causa ormai è di uso comune, dove sappiamo che le risorse previste per gli aiuti economici sono stabiliti nella cifra Q.B (quanto basta) a voce del ministro Tremonti.

La mia critica non è rivolta alla persona Mike Buongiorno ma nei confronti di questo sistema, non riesco più a sopportare di vivere in un paese che è pronto a far affogare centinaia di extracomunitari disperati e piangere e commuoversi per la morte di un conduttore televisivo.

Sicuramente qualcuno mi accuserà di essere senza cuore, ma sono convinto che ognuno convive con la propria coscenza, siamo nel paese dei giudizi da discount, un paese di comari e pettegoli dove si sceneggia una bontà d'animo che non esiste più.
Mike Buongiorno era un professionista di successo ma nulla di più, leggete questo articolo (Qui) secondo me è il caso di tornare con i piedi per terra, attraversare il fumo mediatico e vedere oltre.

Italiani brava gente? Forse un tempo...

Teresa Sarti Strada è morta, ha dedicato la vita ad Emergency e a tutti coloro che nel mondo sono vittime delle guerre, non mi pare sia stato proposto il funerale di stato.

Meditate gente...meditate...

sabato 5 settembre 2009

Serata al cinema.




E' stato definito un film dell'orrore, ma chi vive in Italia è consapevole che l'orrore è reale.
Assolutamente da vedere, un autonanalisi da fare senza ipocrisia, perchè per quanto crediamo di non farne parte siamo tutti cresciuti all'interno di questo sistema, facciamo tutti parte di una videocrazia.
Solo la consapevolezza può farci comprendere che bisogna cambiare tutto il sistema di valori che da più rilevanza all'immagine della forma rispetto alla qualità della sua funzione.
E' come se valutassimo un fumetto dal personaggio/autore e non dal valore dell'opera.

Videocracy non è solo un problema di politica, Tv e conflitto di interessi ma è un sistema squallido a cui ci stiamo adattando senza rendercene conto.
Un degrado sociale che ci sta portando verso la periferia del mondo.




Lele Mora: La popolarità può averla chiunque basta apparire.



Un film per chi è fiero di non essere un chiunque.

giovedì 3 settembre 2009

Quando il mondo era più semplice.

Oggi mi sono tuffato nel passato e devo dire che mi è piaciuto un sacco.
Attenti a quei due, bei tempi quando si stava dalla parte dei buoni.