mercoledì 23 gennaio 2008

...E LA CENSURA

Ho qualcosa che mi indispone del mondo del fumetto in particolare e nella cultura italiana in generale, che mi rende molto polemico e ossessivamente contestatorio.
Ora che sono riuscito a pubblicare e riesco a dire la mia sull'argomento fumetto mi rendo conto che c'è qualcosa che mi disturba, ho parlato della critica, ma forse non è solo questo è qualcosa di diverso.
Probabilmente non riesco a parlane come dovrei, e poi ho visto che qualcuno lo sa fare molto meglio di me.
Michele Medda ha descritto uno dei più bei quadri della cultura italiana e non solo, nel suo articolo "TRE PASSI (INDIETRO) NEL DELIRIO (ovvero: parliamo di censura)", descrive un atteggiamento che sta minando la libertà di pensiero nell'arte.
Consiglio a tutti di leggere l'articolo di Michele Medda, perchè oltre che scritto bene come tutti i suoi articoli (condivisi o meno non ha importanza), descrive una situazione che sta degenerando e che mina la libertà espressiva. La libertà non è un bene da dare per scontato.

Michele Medda è un autore affermato e un professionista serio, ed è bello che esprima il suo pensiero su questi argomenti, però non credo sia il solo a pensare queste cose.
Mi chiedo perchè gli autori siano ancora convinti che il contesto in cui vivono non riguardi la loro professione, il fumetto è comunicazione, e volente o nolente deve avere a che fare con la società che lo circonda, e Medda ha il coraggio di esporsi, questo è ammirevole sopratutto perchè un professionista come lui non ne ha sicuramente bisogno.
Comunque per evitare di dire le mie solite castronerie leggete l'articolo e se volete commentate in questo blog, l'unica cosa che mi dispiace è l'impossibilità di discutere sugli articoli di Medda direttamente con lui, però sono scelte che vanno rispettate.



Articolo di Michele medda
premete

QUI!!!

e non fate i pigri, leggete che serve a tutti, belli e brutti.

lunedì 21 gennaio 2008

LA CRITICA...

AHAHAHHAHAHAHAHAHA!!! Rido, e anche tanto mio povero fumetto. E' uscito il mio numero di Nemrod, e con tanta attesa mi chiedo cosa può pensare il lettore del mio lavoro.
Ci sono considerazioni positive e considerazioni negative.
Mi son sentito dire tante cose, per carità in fondo pubblicando un lavoro è chiaro che ti esponi per cui fa parte del gioco anche la contestazione a prescindere.
Chiaramente non rispondo a giudizi che sono offensivi per un professionista come dirgli che non sa disegnare (non è riferito a 3deimos con il quale c'è stato un bello scambio di idee) però accetti anche questo, perchè in fondo sai solo tu l'impegno e la fatica che hai fatto per fare fumetto.
Però ho sentito delle critiche che dimostravano un'ignoranza che paragono al periodo in cui si diceva che i cartoni animati giapponesi erano fatti con il computer.
Posso accettare che il riferimento allo spugnato utilizzato da me nelle tavole di Nemrod venga collegato allo stile di Roi, anche se guardavo a Dino Battaglia e comunque non l'hanno inventato loro esiste e può essere utilizzato.
Posso accettare che la sovrapposizione delle vignette sia per alcuni un'espediente grafico che appesantisce la lettura della storia, c'è chi legge solo un tipo di fumetto e non si spinge oltre, ma esistono anche le scelte di regia.
Posso accettare che a qualcuno non piaccia lo stile sporco.
Ma non si possono dire delle astrusità del tipo che se si utilizza un volto cinematografico è per fare un lavoro più veloce! Come si fa a sentenziare sul lavoro altrui in questo modo.
Io ho utilizzato Morgan Freeman ma non è che sia più semplice da disegnare perchè ci sono i riferimenti filmici, poi il tutto detto con serietà come se fosse una cosa vera.

Cito:
-Io penso che sia soprattutto un aiuto per far lavorare più in fretta i
disegnatori.
Sapendo che il tal personaggio deve avere più o meno le fattezze del
tal attore, il disegnatore ha a disposizione da subito una quantità di
espressioni e inquadrature pronte da usare come "modelli"
semplicemente affittando un film.

E ancora:
- Infatti è così. Quando hai un team di disegnatori da coordinare ed
un'uscita seriale, è una semplificazione mica da ridere.

Poi molti disegnatori "personalizzano", e col tempo, a volte, il
personaggio si discosta dal suo prestatore di fattezze perchè si crea
una tradizione tipo "lui/lei si disegna così".

Ora visto che io faccio il disegno è giusto che possa dire la mia, mi spiace ma è più complesso adattare un personaggio esistente e farlo recitare perchè deve essere sempre riconoscibile in ogni inquadratura, quindi perchè non dire semplicemente non gradisco il fumetto invece di fare la figura dei cioccolatai?

E uno pensa, ma si è solo una critica di un lettore, che straparla ma dice la sua pure su argomenti che non conosce solo per far vedere che è il più bravo della classe, guardiamo la critica seria.
Rimango basito e capisco il perchè dello scarso interesse verso il fumetto rispetto altri media.
Le critiche sono decisamente piene di lacune e dettate da aggressività latente o scarsa conoscenza dell'argomento fumetto, il tutto è motivato da discorsi privi di motivazione e cognizione di causa, non tutte fortunatamente.
Io da un critico mi aspetto delle motivazioni che dimostrano la sua padronanza dell'argomento, anzi io disegnatore o autore dovrei avere un giudizio esterno valido per riflttere sul mio lavoro, e invece se me lo avessero chiesto potevo criticare il mio lavoro meglio e più dignitosamente io stesso, almeno non mi inventavo citazioni e rimandi assurdi e privi di fondamento.

Cito:
-Tematiche misticheggianti? Il ricordo va a Gea. Esoterismo calato nel quotidiano? Pare L’Insonne. Esperti in arti magiche e guerrieri implacabili? Dragonero. Zombie e uomini posseduti? Dylan Dog.-

Cosa significa? Qualcuno me lo spieghi. Harry Potter sa di già visto, il ricordo và al signore degli anelli, alla spada nella roccia, a Ransie la strega.
Se ci si espone da autore lo si fà anche in una critica pubblica, per cui non si può dire qualsisi cosa sapendo che non esiste contradditorio, e non esiste perchè gli autori sono consapevoli della scarsa validità di certe critiche.
Capisco che il tutto vien fatto a titolo gratuito, però quando si giudicano i fumetti nessuno và mai a chiedere il compenso del disegnatore o dello scenggiatore, perchè una volta che sono stati pubblicati sono considerati professionisti e giudicati tali.
Fortunatamente ci sono anche critiche opinabili ma scritte con correttezza e motivate indicando una conoscenza dell'argomento.

Cito:
-I disegni di Ambu mostrano qualche discreta potenzialità, ma in più di un'occasione appaiono piatti e poco curati, con uno storytelling che non aiuta a migliorare la scarsa vena degli scrittori Aromatico e Celoni.-

Chiaramente non sono completamente daccordo e sarei ipocrita a dire il contrario, sopratutto sul "piatto e poco curato" però comunque sia c'è un'analisi meno superficiale anche se un pò troppo semplicistica, tra l'altro la sceneggiatura è esclusivamente di Aromatico come da firma interna all'albo, un particolare di una certa rilevanza sopratutto quando si attribuiscono meriti o colpe a dei professionisti.
Comunque non è l'unica critica che leggo e che ritengo sia fatta con una discreta serietà, altre invece che trovo derivino da preconcetti personali.

Lo so è sbagliato rispondere alle critiche e non si fa, bisogna soprassedere perchè poi non ti vuole più bene nessuno, ma davvero dobbiamo continuare a dire che i cartoni giapponesi sono fatti al computer?
Io vorrei che il fumetto italiano acquistasse quell'attenzione rivolta a parenti più famosi come cinema e letteratura, oppure quella dignità che hanno i suoi fratelli d'oltralpe.

Insomma oggi ho fatto la critica della critica, e magari qualcuno verrà e farà la critica della critica della critica, e non ditemi che lo faccio perchè sono un rosicone ma perchè davvero vorrei che il fumetto fosse discusso in maniera più matura con un maggior rispetto, perchè non è più il giornalino dei bambini.

E infine la mia solita pubblicità...

"Un massacro per bene" ed. Becco Giallo in uscita a maggio.